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Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) Parte seconda

Il Gioco d’Azzardo Patologico, o anche GAP

Gioco d'Azzardo Patologico
Gioco d’Azzardo Patologico

“Ci sono tre modi per rovinare una società: con le donne, che è il più comodo; con il gioco, che è il più veloce; coi computer, che è il più sicuro.”

(OSWALD DREYER-EIMBCKE)

Le varie fasi della malattia e la relativa cura.

Così come promesso, eccomi a tornare sull’argomento del Gioco d’Azzardo Patologico (GAP).

In questa occasione procederò ad un approfondimento delle varie fasi della malattia e della relativa cura. Pertanto, posto che esiste una malattia, come tutte le altre di origine psicologica esistono varie fasi, ed eccone una schematizzazione:

– Fase vincente: in una prima fase, il Giocatore “malato” si diverte, è gratificato dall’azzardo. Spesso vince, prova eccitazione e tensione fisica reale. Si sente onnipotente e sottovaluta i rischi.

– Fase perdente: la fortuna gira e il giocatore comincia a perdere. Il divertimento e l’abitudine, possono sconfinare nella patologia. Questa è una fase di forte rischio;

– Fase di disperazione: il tempo ed il denaro destinati al gioco crescono e con essi i debiti e la depressione;

– Fase critica: Chasing (letteralmente “rincorrere le perdite”). La persona malata vede il gioco come unica forma di riscatto per pagare i debiti contratti e rimettere in sesto la propria situazione economica e le relazioni che si sono ormai deteriorate. Ma non è così: il malato è ormai entrato i un circolo vizioso che lo porta a pensare solo come procurarsi, non sempre legalmente, il denaro per giocare.

– Le conseguenze ovvero la fase in cui si distruggono le relazioni sono molteplici come ad esempio, causa lo stress di chi vede la propria vita crollare, che ha come conseguenza molti disturbi fisici: emicranie, ulcere, malattie cardiache, insonnia, coliti, dolori di stomaco, etc.;

– Co-dipendenza: il giocatore malato cade di frequente in più dipendenze, soprattutto quelle da alcol e droga.

– Fase di crescita: il recupero della persona, che può riuscire soltanto con una terapia adeguata di cura e sostegno.

Ma il Gioco d’Azzardo Patologico si può curare?

La risposta è positiva: si può curare ma è necessario un intervento terapeutico strutturato, perché siamo di fronte ad una malattia cronica, come tutte le dipendenze.

La cura ha i seguenti obiettivi: l’astinenza dal comportamento di abuso e un cambiamento di stile di vita (sobrietà) per dare la forza di resistere contro le possibili ricadute.

Come si cura?

Con trattamenti multi professionali e integrati.

La persona dipendente tende a negare o minimizzare il problema e credere che “se solo volessi, potrei smettere… domani…”

Il primo compito dello specialista deve essere quello di aumentare il livello di consapevolezza della malattia e motivazione alla terapia con una serie di colloqui (individuali o di gruppo).

Il passo successivo è la stipula di un contratto terapeutico tra il paziente, la famiglia e il terapeuta, che prevede la definizione del programma di interventi e comprende:

– un eventuale ricovero;

– colloqui individuali;

– gruppi psicoterapeutici e psicosi-educazionali;

– terapia psicofarmacologica;

– gruppi per i familiari;

– Tutoraggio economico per il piano di risanamento dei debiti;

– Interventi sociali per affrontare le eventuali questioni legali e socioeconomiche (consulenze del Difensore Civico, di uno Studio legale, di uno Studio Commerciale, della Fondazione Antiusura, del Microcredito, ecc.);

– Coinvolgimento della famiglia nella gestione terapeutica del paziente e aiuto per far conoscere questa particolare malattia;

– Attivazione di una rete di sostegno sociale istituzionale e del volontariato (Caritas, Servizio Sociale Comunale, Gruppi di auto-aiuto, Associazioni di volontariato, Enti ausiliari, ecc.).

La migliore Consulente a Roma in ambito familiare è la Dottoressa Angela Sgambati

Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) – Parte prima

Il Gioco d’Azzardo Patologico – Definizione e terapia

Gioco d'Azzardo Patologico
Gioco d’Azzardo Patologico

“Il giocatore non sarebbe felice se qualcuno gli desse il denaro della vincita.”

(ENNIO FLAIANO)

A proposito di gioco d’azzardo patologico (GAP) è’ ormai sotto gli occhi di tutti che le opportunità per scommettere, e quindi giocare d’azzardo, si sono più che moltiplicate in questi ultimi anni.

Dalla vecchia e amata schedina del Totocalcio, siamo passati a scommesse quotidiane, fatte anche on line e questo vale anche per i casinò che si sono trasferiti da limitate località della Penisola al web.

Per non parlare poi celle cosiddette slot machine, vere e proprie macchine mangia soldi che quasi ipnotizzano il giocatore facendogli perdere la cognizione del tempo e dei soldi che sta spendendo (o meglio, buttando).

Ma cos’è il gioco d’azzardo? Qual è la sua storia e come è arrivato fino ai giorni nostri diventando ormai una vera e propria patologia?

Il gioco d’azzardo è un’attività ludica che ha tre caratteristiche fondamentali:

– si gioca per ottenere un premio (denaro, beni materiali, buoni ecc.);

– per giocare si deve rischiare una somma più o meno ingente di denaro o equivalenti (propri beni ecc.);

– la vincita dipende più dal caso che dalla bravura del giocatore.

Il gioco d’azzardo nella storia:

Se ne parla già in testimonianze del 3000-4000 a.C.

Il termine “azzardo” deriva dal francese “hasard“, a sua volta parola di origine araba, “az-zahr“, che significa “dadi“.

Il gioco dei dadi è uno dei primi, si praticava già in Egitto, nella Roma Imperiale, in India, in Giappone e in Cina.

Gli archeologi hanno ritrovato persino dadi “truccati” (appesantiti da un lato) e questo significa che anche gli antichi sapevano barare. Col tempo sono nati molti altri giochi, come le scommesse sui cavalli (“lo sport dei re”) e, dal 1500, le lotterie. La roulette fu inventata nel XVI secolo dal filosofo Blaise Pascal, mentre le slot-machine nel 1895 dall’americano Charles Fay.

Fatte queste interessanti premesse, cominciamo a porci delle domande e la principale è la seguente: il Gioco d’azzardo patologico è una vera malattia?

La risposta è sì. È una malattia molto pericolosa e perfino mortale.

Il suicidio, tra le persone che ne sono affette è quattro volte superiore alla media.

Il Gioco d’Azzardo patologico è assimilabile al gruppo dei disturbi ossessivo compulsivi.

Come in ogni malattia, anche il gioco d’azzardo ha tre categorie di sintomi: fisici, psichici e sociali

Ma come si arriva ad ammalarsi di Gioco d’Azzardo Patologico (GAP)?

Così come esistono bevitori sociali e fumatori occasionali, esistono i giocatori sociali, per i quali il gioco d’azzardo rimane un divertimento (circa il 95-96% dei giocatori o di chi beve alcolici).

Per alcune persone, tuttavia, quello che sembrava un’abitudine si trasforma in una vera e propria “schiavitù”. Alcuni di queste persone hanno una predisposizione alla dipendenza per fattori di natura biologica, ambientale e psicologica.

Il fumo, l’alcol, il gioco d’azzardo rimangono un semplice “vizio”, per quanto criticabile, finché non insorgono le caratteristiche tipiche della dipendenza e cioè:

– La tolleranza: bisogno di avere più sostanza o giocare di più per ottenere lo stesso livello di eccitamento;

– L’astinenza: nervosismo, ansia, tremori se si tenta di smettere;

– La perdita di controllo: pensi di poter smettere, ma senza riuscirci.

Va inoltre aggiunto che la malattia, a differenza del “vizio” produce certamente un danno concreto alla persona. Prima di tutto sulla salute e nel caso del gioco anche economico.

Adesso poniamoci altre domande: Chi è il giocatore malato?

Come cambia la sua vita?

Il giocatore malato è solitamente una persona narcisista, dipendente e impulsiva, ma con una bassa stima di sé.

Il giocatore compulsivo non può fare a meno di giocare, ma pensa di poter smettere quando vuole.

Con il proprio comportamento compromette e poi distrugge le sue relazioni con gli amici, con il partner e i figli, quelle lavorative, (trascurando e svolgendo male i propri compiti), etc.

L’argomento, come vedete, è lungo e complesso e pertanto mi propongo di approfondire il tutto in un successivo post dove parleremo delle varie fasi della malattia e della relativa cura.