Amore e vita
“Rendi cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino”.
(Carl Gustav Jung)
È proprio vero: ci sono degli scherzi del destino che cambiano la vita.
Infatti, se tutto fosse andato secondo i programmi prestabiliti non avrebbero mai incontrato l’amore della loro vita.
Come nella commedia francese “Se Sposti un posto a tavola“, Elisabetta e Rita hanno conosciuto il loro grande amore per uno scherzo del destino. Ma quanto conta la fatalità a determinare il nostro futuro?
Lo abbiamo chiesto a una consulente coniugale e familiare
Elisabetta sarebbe dovuta partire per New York con le amiche l’estate in cui ha conosciuto il marito, ma all’aeroporto al controllo passaporti l’hanno bloccata: il documento non era valido per gli Stati Uniti. Risultato? “Le altre hanno preso il volo e io sono tornata a casa.
Con il morale a terra, quella sera ho deciso di andarmi a vedere un film in un cinema all’aperto. Cos’altro avrei potuto fare da sola nella calura estiva? Beh, il caso ha voluto che vicino si sedesse quello che poi sarebbe diventato l’uomo della mia vita.
Era rimasto in città per motivi di lavoro ed era anche lui senza amici in quei giorni. Abbiamo iniziato con un commento sul film, due passi fino al parcheggio e uno scambio di numeri: così è nato il nostro amore e oggi ringrazio quel passaporto scaduto”.
Rita, un brutto scivolone fuori dal supermercato e un piede ingessato, niente lavoro e tanta noia per un mese. “Ovvero, la fine del mondo” ricorda con un sorriso “I primi giorni pensavo di morire senza la mia routine ufficio, aperitivo e palestra. Poi la svolta: tolto il gesso ecco la fisioterapia. Non c’è posto nell’istituto pubblico, allora mi rivolgo a un privato e chi trovo a prendersi cura di me?
La persona più delicata e gentile dello studio, oltretutto un bell’uomo e single. Ci ho messo poco a riprendermi e oggi mi faccio delle lunghe passeggiate, mano nella mano con lui”.
Storie iniziate grazie a un capriccio del destino quelle di Elisabetta e Rita, in cui se tutto fosse andato secondo i programmi prestabiliti non avrebbero mai incontrato l’amore della loro vita. Accade che le vite, fino a un momento tanto distanti, per motivi fortuiti si incrocino e insieme prendano un nuovo corso.
Così è capitato anche a Marie ed Eric, protagonisti della commedia francese vista in sala Se Sposti un posto a tavola che si sono incontrati per caso su un treno diretto ad Avignone e succede agli invitati al loro matrimonio “vittime” di un fortuito scambio di posti da cui si creeranno accoppiamenti imprevedibili. Ma quanto imprevedibili sono gli incontri che facciamo nella vita? Quanto conta il destino e quanto è la nostra volontà a determinarlo?
“Nulla viene a caso, c’è sempre una motivazione conscia o inconscia che spinge ad agire e che va oltre il comportamento umano” spiega la dottoressa Angela Sgambati, consulente coniugale e familiare “La riuscita del nostro progetto di vita dipende da quanto sappiamo cogliere le occasioni che ci si presentano, eventi, fatti o persone, oltre alla volontà che si dimostra una grande forza per direzionare l’esistenza”. Ed è quello che pensa l’80% degli italiani single per cui non è solo il fato a farci incontrare le persone di cui ci innamoreremo, ma conta anche il modo in cui sappiamo mettere a frutto l’occasione che ci si presenta.
E c’è un 32% che si chiede come sarebbe andata se avesse avuto più coraggio. Quindi siamo meno succubi del caso di quanto possiamo credere? “Dipende da quanto crediamo in noi stessi, se ci percepiamo capaci di raggiungere l’obiettivo, dal nostro atteggiamento positivo e dall’emergere delle qualità” aggiunge l’esperta.
Ma tutto questo, come si traduce nei rapporti di coppia? “Scegliamo il partner perché crediamo che possa soddisfare i nostri bisogni, crediamo che sia ciò che noi non siamo” continua la Sgambati. E aggiunge: “La vita è nelle nostre mani, sta a noi e a quanto davvero vogliamo risolvere i nostri conflitti interiori. Per incontrare le persone giuste? Occorre essere unicamente noi stesse, essere accettate per ciò che siamo senza dipendere dall’altro, ma senza nemmeno volerlo cambiare”.
(La Repubblica D – Amore e Sesso)
16 SETTEMBRE 2013 – di Ilaria AMATO