La migliore Consulente a Roma in ambito familiare è la Dottoressa Angela Sgambati

Comportamento e attaccamento

A proposito di comportamento e attaccamento

comportamento e attaccamento
comportamento e attaccamento

“Il comportamento esteriore degli uomini è così equivoco che basta mostrarsi come si è per vivere completamente occultati e sconosciuti”.

(MAHATMA GANDHI)

Per quanto riguarda il comportamento e attaccamento, in questo post intendo soffermarmi sulle modalità di relazionarsi e sui comportamenti di attaccamento del bambino che influenzano la formazione della personalità e soprattutto sono dei modelli interni che orientano il ragazzo nelle relazioni sociali e amicali.

Si tratta di argomenti quasi all’ordine del giorno presso il Consultorio familiare che dirigo in zona nomentana a Roma.

Sempre a proposito di comportamento e attaccamento, c’è da dire che il legame di attaccamento è fondamentale per la sopravvivenza fisica e il benessere emotivo del bambino.

È stato Bowlby a proporre un nuovo approccio per spiegare e descrivere l’importanza del legame che unisce il bambino alla madre.

Per la loro sopravvivenza e per la loro crescita, i piccoli della specie umana dipendono dagli altri per un lungo periodo.

Le funzioni biologiche di base richiedono quindi una relazione stabile tra il bambino e colui che si occupa di offrire cure ed assistenza (caregiver), generalmente la madre.

La sopravvivenza stessa della specie dipende dal fatto che il bambino sia dotato di un sistema comportamentale stabile, finalizzato ad acquisire protezione dal caregiver, e dal fatto che il caregiver, a sua volta, possegga gli strumenti per proteggere i bambini, che sono in uno stato di vulnerabilità.

Questa relazione, quindi, è una strada a doppio senso: il comportamento di attaccamento e il comportamento della madre formano un sistema comportamentale integrato.

Questo legame lascia un’impronta psicologica duratura. Esso fornisce le basi per le rappresentazioni mentali durature delle relazioni interpersonali.

Le rappresentazioni mentali delle interazioni con i genitori funzionano come veri e propri modelli operativi, che sono la base per le più generali rappresentazioni delle relazioni con altre persone che i bambini stabiliscono nel momento in cui entrano a far parte del più ampio mondo sociale.

I modelli mentali dei bambini, quindi, riflettono il modo in cui sono stati trattati dai genitori, le esperienze di attaccamento, una volta internalizzate sotto forma di convinzioni e aspettative concernenti gli altri e se stessi come degni di amore, sono destinate a influenzare la personalità e i rapporti per tutta la durata della vita.

A questo proposito, l’aspetto più importante non è la quantità di tempo che la madre passa con il bambino ma la qualità dell’attaccamento, vale a dire se la madre fornisce una base sicura, se è sensibile ai segnali di bisogno di protezione e conforto del bambino. Tale sensibilità svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo di uno stile di attaccamento sicuro.

Le madri che forniscono una base sicura rendono i bambini capaci di esplorare, consapevoli che la madre continuerà a fornire sostegno fisico ed emotivo, rassicurazione e protezione.

Un aspetto fondamentale della teoria dell’attaccamento è la convinzione che gli individui riproducano nel corso della vita i medesimi stili di attaccamento che hanno acquisito nelle prime interazioni genitore-bambino.

Si ritiene, dunque, che stili di attaccamento diversi portino alcune persone a essere fiduciose, aperte all’esperienza e capaci di affrontare positivamente le separazioni; altre a essere ansiose costantemente preoccupate di essere trascurate, rifiutate o abbandonate; altre ancore a non avere alcuna fiducia negli altri e a essere esageratamente autosufficienti, isolate e ostili.

Alcuni bambini sono più resistenti di altri, e nonostante lo stile di attaccamento tenda a restare stabile nel corso del tempo e a presentare i caratteri di un tratto di personalità o di uno stile cognitivo ed emotivo, le nuove esperienze lo possono modificare.

Lo stile di attaccamento del bambino è influenzato non solo dalle caratteristiche della madre, ma anche da quelle del bambino stesso. Alcune predisposizioni biologiche dei bambini possono renderli relativamente vulnerabili a un attaccamento insicuro.

Ad esempio l’attaccamento sicuro caratterizza i bambini che hanno avuto una madre sensibile ai segnali di sconforto e di disagio e responsiva alle loro richieste, confidano nella risposta della madre durante le situazioni di pericolo, di stress e\o di paura, mantengono una sicurezza interna che consente loro di esplorare il mondo circostante.

Quando sperimentano la separazione dalla madre mostrano, in maniera più o meno evidente, segni di disagio e di sconforto, ma al ritorno della madre non sono solo in grado di esprimere chiaramente il loro desiderio di vicinanza e di contatto fisico bensì riescono ad essere anche da lei facilmente calmati e consolati, per poi ritornare ad esplorare l’ambiente.

L’Attaccamento insicuro evitante invece caratterizza i bambini che durante il primo anno di vita hanno sperimentato un rapporto con una figura di attaccamento insensibile ai loro segnali e rifiutante sul piano del contatto fisico, anche in circostanze stressanti.

Stabiliscono un legame che, per le particolari modalità di risposta alla separazione e alla riunione con la madre, è detto evitante. Non sembrano avere fiducia in un’adeguata risposta materna e mostrano uno spiccato distacco ed evitamento della vicinanza e del contatto con la madre.

In assenza della madre, infatti, si mostrano indifferenti, non reagiscono alla separazione e sembrano concentrati sui giochi e sugli oggetti, esibiscono un eccesso di autonomia e di attenzione al compito.

Quando la madre ritorna, non si avvicinano a lei oppure evitano attivamente il contatto.

Poi nell’Attaccamento insicuro ansioso ambivalente i bambini, durante i primi mesi di vita, hanno avuto una madre imprevedibile nelle risposte: affettuosa per un proprio bisogno e rifiutante su sollecitazione del bambino.

I bambini ansioso-ambivalenti, incerti circa la disponibilità della madre nel fornire aiuto e protezione, appaiono quasi completamente assorbiti dalla figura di attaccamento, ma non riescono a utilizzarla come base sicura da cui partire per esplorare l’ambiente, durante la separazione dalla madre, esprimono evidenti segni di stress, disagio e angoscia che non sono placati nemmeno con il ritorno della madre; anzi, al suo rientro si avvicinano per farsi consolare, ma poi si allontanano da lei e la rifiutano manifestando una chiara ambivalenza, composta di comportamenti aggressivi o, al contrario, da lamentele passive e inconsolabili.

Infine l’Attaccamento insicuro disorganizzato che è un quarto modello meno comune dei primi ed è specificatamente associato a situazioni nelle quali la figura di attaccamento è dominata da esperienze traumatiche (lutti, abusi sessuali nell’infanzia) o a condizioni nelle quali i bambini stessi sono vittime di abuso e di maltrattamento.

Questo modello è considerato un fallimento nella costruzione del legame con la madre poiché il bambino non è in grado di organizzare una strategia comportamentale unitaria ed emette segnali inadeguati a mantenere e strutturare i legame. È incapace di comportamenti coerenti verso al figura di attaccamento, non dispone di una strategia attentiva stabile e mescola assieme avvicinamento ed evitamento.

Le risposte del piccolo alla separazione dalla madre sono caratterizzate da movimenti e azioni contraddittori e indicativi di intenzioni incoerenti e contrastanti. Secondo la teorizzazione di Bowlby, dunque, la madre non sarebbe importante perché gratifica, ma di per se stessa. La fiducia che il bambino può maturare nella disponibilità delle figure di attaccamento è alla base della sua stabilità emotiva.

Le strategie dell’attaccamento disorganizzato e i modelli operativi interni che il bambino struttura sono stati considerati seri precursori di problemi comportamentali che possono prefigurare evoluzioni psicopatologiche nell’ambito delle più generali conseguenze psicologiche che la violenza, nelle sue svariate forme, provoca sul bambino.

Lo sviluppo della personalità risente della possibilità o meno di aver sperimentato una solida “base sicura”. La personalità sana consente di far affidamento sulla persona giusta e, allo stesso tempo, di avere fiducia in sé e dare a propria volta sostegno.